Torrione Aragonese - Giovinazzo, Città Metropolitana di Bari

ROBERTO RIVIECCIO

CINTA MURARIA
Il bastione, noto anche come "fortino", sorge all'inizio di via Marina, a difesa del centro di Giovinazzo sul mare, raccordandosi alle antica mura che proteggono la parte occidentale del nucleo urbano medievale, e si chiudono dal lato opposto con il Torrione del Protontino. Edificato nel sec. XV, probabilmente entro il 1488, anno in cui si termina il rifacimento di tutta la cinta muraria, il bastione ha assolto alle funzioni militare e marittima. Agli inizi del XIX secolo l'intero edificio diventa sede dell'ufficio del telegrafo, come si ricava in una delibera di un consiglio comunale datato 1871. Da visitare.
Ciao da Roby e Lucy da S. Anastasia(Na)

Mattia Albanese

Informazioni trovate online:
Il bastione, noto anche come "fortino", sorge all'inizio di via Marina, a difesa del centro di Giovinazzo sul mare, raccordandosi alle antica mura che proteggono la parte occidentale del nucleo urbano medievale, e si chiudono dal lato opposto con il Torrione del Protontino.

Edificato nel sec. XV, probabilmente entro il 1488, anno in cui si termina il rifacimento di tutta la cinta muraria, il bastione ha assolto alle funzioni militare e marittima.

La costruzione è ben visibile nelle prime carte topografiche di Giovinazzo, tra cui quella dell’ingegnere militare Carlo Gambacorta (1598) e quella di Giambattista Pacichelli (1703). Agli inizi del XIX secolo l'intero edificio diventa sede dell'ufficio del telegrafo, come si ricava in una delibera di un consiglio comunale datato 1871.

Marco Vipsanio Agrippa

«Costruito per scopi militari (le prime notizie certe della sua esistenza sono datate 1488) si inserisce a guardia della cinta muraria quale opera di difesa del porticciolo e dell’intero borgo. Nel corso dei secoli ha subito diversi rimaneggiamenti sempre come opera di difesa. La denominazione "il Forte" la assume nel 1500, dopo che in epoca aragonese fu rinforzato per meglio assolvere ai compiti di difesa. La costruzione è ben visibile nelle prime carte topografiche tra cui quella dell’ingegnere militare Carlo Gambacorta (1598) e quella più famosa di Giambattista Pacichelli del 1703. Dagli inizi dell’800 l’intera costruzione diventa ufficio del telegrafo, di questa destinazione se ne ricava traccia in una delibera di un consiglio comunale datato 1871. Cade in stato di abbandono negli anni ’50».

lia barbara

Struttura unica e suggestiva.....da visitare lo un

Vito Manzari

Sempre dolce Giovinazzo

Nancy R

Zeer mooi hier!

Joanna

Michela Barbuto